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I Novenari da sempre rappresentano un punto di pellegrinaggio e ospitalità per i novenanti e i pellegrini. Spesso, li associamo alle festività in quanto diventano dei veri e propri villaggi temporanei.
Tuttavia, tendiamo a trascurare un aspetto significativo: essi sono luoghi in cui le persone possono trovare riparo, occasionalmente prendersi il tempo per riflettere e meditare, costituendo autentiche oasi di pace e destinazioni di pellegrinaggi silenziosi.
Questi luoghi hanno una vocazione ad accogliere le persone tutto l’anno.
Quasi un paese, 130 "domiggieddas" che si stringono attorno alla chiesa di San Salvatore. L'atmosfera rilassata, non ci deve trarre in inganno, questo luogo è la sintesi di oltre 3000 anni di culto senza soluzione di continuità, i nuragici, i punici, i romani e poi i cristiani in questo luogo hanno orientato la loro devozione. San Salvatore da sempre accoglie.
Nel complesso cultuale di Bonarcado troviamo tutto: il più antico Santuario Mariano dell'Isola, NS di Bonacattu, una delle testimonianze più importanti del romanico in Sardegna, la Chiesa di Santa Maria e una fila di casette che qui si chiamano muristenes, che trasforma questo luogo straordinario in un novenario urbano.
Qui le casette si chiamano muristenes, ma la sostanza non cambia, questo villaggio è stato pensato per i pellegrini e i novenanti. Santa Cristina, da Santuario Federale in epoca nuragica a novenario cristiano, all'insegna di una continuità che prima che raccontata va sperimentata.
Il novenario di Trempu è possibile che derivi il suo nome da templum, nome che potrebbe suggerire un origine templare del luogo di culto. Una cosa è sicura, i proprietari dei muristenes conoscono la pratica dell'accoglienza.
Il novenario di San Giovanni semplice e raccolto, impeccabile nella sua armonia, sembra nato per i viandanti e pellegrini e a loro è dedicata la targa di marmo affissa all'ingresso del villaggio, "al viandante necessitoso".
Il novenario di San Serafino più che ad un villaggio fa pensare ad un vero e proprio borgo, con la sua chiesa in stile aragonese e le casette in pietra tenute dai proprietari con grande cura. Completa la magia del luogo una vista sul lago Omodeo senza eguali.
Il novenario di San Mauro di Sorgono dista a poco più di 10 km dal centro geografico della Sardegna. Fino agli anni '60 era la sede di una delle più importanti fiere del bestiame ad attestare la sua condizione di centro anche nel mondo pastorale. Ci sembra perciò coerente scegliere come simbolo di questo novenario il rosone della chiesa di San Mauro, il più grande di tutta l'Isola
Non possiamo dire che il giorno di cammino che da Tiana ci conduce alla Madonna del Monte sia una semplice passeggiata con i suoi 1350 metri di dislivello positivo, ma giunti su alla cima del Monte Pasada la sosta diventa un esperienza unica.
Sos Martires è un altro novenario urbano carico di storia e di fascino. La nostra avventura nel 2013 è iniziata qui e da qui per noi inizia l'antico pellegrinaggio dei Fonnesi verso San Paolo di Monti. L'antica intitolazione della Basilica alla Trinità ci riporta un in attimo alla fine della Via dei Santuari, all'Hermitage de la Trinitè a 6 km da Bonifacio in Corsica.
La magia di Sa Itria è discreta, ma potente. Forse il suo segreto è l'equilibrio fra il vuoto e il pieno. Nell'ampio spazio verde all'interno del recinto sembra che tutto l'altipiano faccia eco e racconti le sua storie.
San Cosimo è una fortezza, e questo fatto esprime la gelosia della gente dell'interno per proprie tradizioni. In questo senso i novenari sono autentici forzieri di tradizioni ancestrali.
Partendo da Nuoro ci dirigiamo verso Novenario di Su Cossolu passando per il Borgo di Lollove. Giunti a Lollove ci sembra di essere un villaggio di inizio secolo. Andiamo alla scoperta di questo piccolo gioiello, case in pietra, viottoli stretti, la chiesa di Santa Maria Maddalena. Sorpresa!!! Fra i vicoli scopriamo una stupenda locanda, la locanda dei Lollovers
Da Lollove risaliamo per S'Iscala e dopo aver attraversato boschi di sughere e stupende formazioni di granito giungiamo al Novenario della Consolata, posto a 900 m slm. .
Il novenario della Madonna della Consolata occupa un posto importante nel cuore degli orunesi e non sono pochi gli emigrati che rientrano in occasione della festa
Dalla Consolata raggiungiamo Orune, qui merita una sosta la chiesa di Santa Maria Maggiore e i suoi meravigliosi affreschi. Proseguiamo verso la Fonte Sacra de Su Tempiesu, una fonte nuragica ancora in atto datata X-XII Sec., un autentico miracolo.
Pernottiamo a breve distanza dal sito presso l'Agriturismo Budolio, gestito con professionalità e passione da Angela Maria Masala
Bellezza e autenticità sono la cifra di San Francesco Lula, bellezza del contesto ambientale e del Novenario, autenticità delle sue tradizione che sembra che la modernità non sia riuscita a scalfire minimamente.
Un villaggio bianco immerso nella natura, in primavera il profumo del cisto è talmente intenso che ti stordisce. Per i bittesi l'Annunziata è più del salotto buono, è il luogo della rigenerazione, della cura. Ma questa è l'esperienza anche dei camminantes che qui nello spazio di una sera e una notte si sentono completamente rinnovati
Nei pressi di Sa Serra, frazione di Padru, in un contesto incantevole fatti di quercie e impeccabili muretti a secco troviamo un piccolo novenario, Sant'Elias. Qui si fermavano i pellegrini che giungevano dalle Barbagie e dalle Baronie diretti a San Paolo di Monti. Qui pernottiamo presso l'Agriturismo dei F.lli Muzzu, gestito in modo impeccabile da Giulia
Ma com'è possibile che genti della Gallura, del Logudoro, delle Baronie e della Barbagia tributino tanta devozione a Paolo di Tebe, il primo dei Padri del Deserto? La risposta è semplice il sigillo di Paolo di Tebe è chiaramente presente in questo luogo e lo si riconosce dal silenzio che regna qui, perciò è qui che si recano senza esitazione per chiedere salute e consiglio.
Luogosanto, il suo nome è già un programma e le emergenze contenute in questo paese e nel suo territorio confermano questo programmo: la Basilica di Ns di Luogosanto edificata nel XIII sec dai Francescani, 22 chiese campestri fra le quali quella dei Santi Eremiti Nicola e Trano. E' vero non ci sono più le cumbessias ma l'aria che si respira in questo luogo è quella di un grande novenario.
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